micro flies

Di Paolo "Pepo" Pettine 

 


P-M3 (spent) Amo: TMC 100 #28 Filo di montaggio: uni 17/0 Code: microfibets separate Addome: micro quill pavone Torace: microfine dubb Ali: EP Trigger Point Fibres  coperte con sezione di mylar perlescent
P-M3 (spent) Amo: TMC 100 #28 Filo di montaggio: uni 17/0 Code: microfibets separate Addome: micro quill pavone Torace: microfine dubb Ali: EP Trigger Point Fibres coperte con sezione di mylar perlescent

Come ho già avuto modo di scrivere su questa rivista, da molto tempo ho eletto il temolo a mia preda preferita. Quella da insidiare ogni anno e a diverse latitudini, passando da 90 km a nord del circolo polare artico e giungendo sino a mete relativamente più vicine e familiari. Ogni volta si rinnova il duello ed ogni volta, per fortuna mia, ho modo di perdere, di pareggiarne le sorti ed addirittura di vincere il confronto. Ma come sempre capita nella vita, specialmente quella alieutica che mi vede presente da ormai più di venticinque anni, non smetto mai di mettere a paniere qualcosa di nuovo ed intrigante. Intrigante appunto. 

P-M1(emergente grub) Amo: TMC 2488 #26mFilo di montaggio: uni 17/0  Code: z-lon Addome: fibra di alce bleached Torace: microfine dubb Sacca Alare: cdc ashgrey
P-M1(emergente grub) Amo: TMC 2488 #26mFilo di montaggio: uni 17/0 Code: z-lon Addome: fibra di alce bleached Torace: microfine dubb Sacca Alare: cdc ashgrey

La mia nuova sfida, alla quale mai avrei dato seguito se non per dettata necessità e intrinseca curiosità, è stata quella di scendere nella costruzione al di sotto della mia linea di non ritorno, quella di ami su misura #22. Ho sempre identificato la  discesa sotto quella misura come “fanatismo” costruttivo, dressing estremo e rigorosamente fine a se stesso, studiato, realizzato e finalizzato ad un unico obbiettivo: l’autocelebrazione del fly tier. Le cose, come detto, a volte accadono per caso, altre volte per necessità. Quest'ultimo fattore mi ha imposto di valicare i confini della mia personale “no fly zone”, mentre mi tornavano in mente i passi del noto adagio che recita far  di necessità virtù. 

P-M2 (emergente grub) Amo: TMC 2488 #28 Filo di montaggio: uni 17/0 Code: cdc Addome: uni 17/0 tinto oliva Sacca Alare: cdc ashgrey
P-M2 (emergente grub) Amo: TMC 2488 #28 Filo di montaggio: uni 17/0 Code: cdc Addome: uni 17/0 tinto oliva Sacca Alare: cdc ashgrey

Estate 2011, mese di agosto, location Unec, il “mio” Unec: livelli al ponte 25cm scarsi, temperatura dell’acqua 8°C, lieve foschia appena al di sopra della pellicola d’acqua, temperatura esterna di 18°C, un mix perfetto di condizioni, anche se avrei preferito qualche centimetro in più d’acqua. Come un bel cocktail si gusta seduti al bar preferito, così, con la stessa intensità, ero già scivolato nel sogno della schiusa: volavano piccole baetidi e splendide ignite, qualche formichina discendeva elegante ed alcune piccole sedge sfarfallavano nella loro estrema funzione dell’ovodeposizione. Senza smettere di sognare, percorro un breve tratto in macchina e dopo aver sistemato la vettura in modo che non potesse dar adito a discussioni – ahinoi sempre più frequenti con i proprietari dei fondi che se la prendono con gli italiani mentre ai loro connazionali tutto concedono – preparo di corsa l’attrezzatura necessaria ed in pochi minuti sono in pesca. Il posto che ho scelto ben si addice alle condizioni del fiume, ci sono delle buche con oltre 50 cm di acqua ed i temoli sono lì e ce ne sono diversi. Io e loro. Loro ed io. 

P-M5 (ant) Amo: TMC 2488 #30 Filo di montaggio: uni 17/0 pantonato nero Corpo: uni 17/0 pantonato nero Ali: EP Trigger Point Fibres
P-M5 (ant) Amo: TMC 2488 #30 Filo di montaggio: uni 17/0 pantonato nero Corpo: uni 17/0 pantonato nero Ali: EP Trigger Point Fibres

Loro e la naturale abitudine di star piantati sul fondo, per poi lasciarsi andare a veloci risalite per ghermire la preda. Ho montato una piccola imitazione di Ignita su amo del numero #20 che presento agli amici pinnuti con la presunzione della posa giusta…e questo lo faccio per un bel po’, con risultati zero. Cambio imitazione, ne riduco dimensioni e stadio evolutivo, allungo il tip che porto a due metri circa, ma con le stesse conseguenze. Mi fermo e osservo qualche temolo che risale, muovendo le splendide pinne sino a baciare l’acqua; mi abbasso in controluce per spiare cosa stessero cacciando, ma mi sembra di scrutare il nulla, quando ad un tratto, i miei sforzi visisi sono premiati ed assisto alla cattura di un insetto microscopico. Microscopico … ed ora? Ora? Arrangiati presuntuoso di un pescatore, non hai moschine di quella taglia? Peggio per te. Ed infatti peggio è stato. Cambio posto, ricomincio tutto da capo, qualche pesce si prende ma…una mosca, due pesci e poi gira la ruota.

P-M4 (effimera) Amo: TMC 100 #28 Filo di montaggio: olive 17/0 Code: microfibets crimpate Addome: olive 17/0 Torace: microfine dubb Ali: cdc spotted mix separate da una fibra di alce
P-M4 (effimera) Amo: TMC 100 #28 Filo di montaggio: olive 17/0 Code: microfibets crimpate Addome: olive 17/0 Torace: microfine dubb Ali: cdc spotted mix separate da una fibra di alce

Intanto è ora di pranzo, lo stomaco brontola, un po' per fame un po' per l'eccessiva produzione di succhi gastrici dovuta al mix delusione-frustrazione. Mangio velocemente un panino, apro il cofano della macchina e tiro fuori il morsetto da viaggio e quel necessaire di materiale che porto sempre  al seguito. Trovo due scatoline, ne leggo l’etichetta che recita size 26 e size 28…  Non sono tipo che si lascia scoraggiare, credo anzi che la tenacia non mi manchi. Come quando iniziai a pescare a mosca e i grovigli tra coda e finale erano la normalità,  come la pratica di addobbare alla stregua di alberi di Natale decine e decine di rami di innocente flora riparia; o quando le trote sembravano uscir dall’acqua e farmi il più classico gesto dell’ombrello. Non ho mai mollato…ed alla fine ho vinto, vinto per quel che mi basta, volteggio e non lancio, assemblo e non costruisco. Ma questa è un’altra storia della quale avrò modo di raccontarvi. Dicevo delle misure … Inforcati i miei fedeli occhiali da presbite, scelto il filato da usare, il cdc più visibile per i miei occhi, mi metto all’opera….due emergentine, due “effimerine”, due formichine, due chironomucci, due spentine  e via…allons enfant... Riodinati i materiali, rimetto la sveglia, mi appoggio alla mia carp chair, ed aspettando le cinque del pomeriggio riprendo a sognare la schiusa. 

Al risveglio, preparo un caffè  - la moka, il fornello, tazzina e zucchero non mancano mai – accendo il Toscano classico e mi rimetto in moto, tornando alla location mattutina.  La musica è la stessa, mi apposto, cambio tip e scendo ad uno 0,8, colleziono improperi per legare la moschina e lancio. Una posa curva nell’ombra. Quelle quattro barbule, che formano il micro bunch di cdc dell’emergentina, le noto piuttosto bene e la cosa mi rallegra non poco. La discesa corretta c’è, lenta come il ritmo dell’acqua e sono quasi impreparato alla "brutale" salita del temolo. Lo vedo staccarsi dal fondo e, come un innamorato, concedere un bacio dolce e voluttuoso alla sua "preda-sposa". Ferro delicatamente, la canna si flette, assecondo le sue fughe e lentamente lo porto a guadino. Un buon temolo di 46 cm. L’entusiamo vola alto ma il timore della batosta mattutina non mi ha ancora abbandonato: calma e gesso, diceva mio padre quando andavamo a pescare assieme, e così sia. Liberato il lipan, pulita la moschina, mi concentro per un altro lancio e, forse, un'altra corsa. Nel frattempo la vagheggiata schiusa è rimasta nel limbo dei miei sogni, ma la soluzione delle micro flies sembra riuscita. Le catture si susseguono con un ritmo più che accettabile: siamo in agosto e non sto certo descrivendo la pescata della vita. L'agognato coup de soire è ormai vicino e con esso si risveglia la speranza, mai sopita, di una seppur piccola schiusa: purtroppo oggi la speranza rifugge non solo i sepolcri  ma anche l'Unec e, come se non bastasse, è ancora la spent sul #28 che mi regala un paio di temoli discreti portati a guadino e almeno quattro persi, senza rabbia, nel recupero. Il ridotto gap di questi ami non regala nulla al pescatore e la cura con cui si recupera deve essere uguale se non superiore a quella che si dedica al lancio. La giornata è finita e carico di mille riflessioni torno alla mia pensione, dove mi aspettano la cena, quattro chiacchiere da fare con i mie “fratelli” Davide e Luca mentre beviamo la grappa al mirtillo e, indovinate un po’ cos’altro? #24, #26, #28 e #30. Ma sì facciamoci del male! Se serve….ben venga.

Estratto dell'articolo pubblicato sul n. 62 di Sedge & Mayfly - Il piacere della pesca a mosca

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