dodici ninfe per il temolo


A cura della redazione

C’è un elemento che caratterizza il mondo della pesca a mosca con la ninfa, oggi, ed è la sterminata offerta di artificiali e di modelli di ninfe, tutte realizzabili  in infinite varianti di taglia e colore. E’ difficile per chiunque, davanti a questa immensa distesa di ami, fili, peli e palline, fare delle scelte razionali e funzionali alla pesca. Passiamo ore e ore al morsetto modificando i pesi e abbinando i colori, cercando nuovi contrasti (spesso minimi e a volte improbabili) ossessionati dal pensiero di trovarci in pesca sguarniti delle più elementari armi per affrontare la giornata. Per chi pesca con le tre ninfe, poi, il problema cresce ulteriormente. A seconda della montatura e della possibile disposizione sul finale, ogni ninfa deve essere costruita in almeno quattro taglie di ami, in altrettante taglie ma in versione jig e, ovviamente, in numero di quattro o cinque esemplari per ogni taglia (le probabilità di agganciare il fondo o un ramo sommerso e strappare sono alte e ogni strappo corrisponde a tre ninfe perse, potenzialmente). Fatto questo, si ricomincia con lo stesso modello modificando il peso (le variabili sono infinite quando affronti la colonna d’acqua e non c’è niente di più frustrante della sensazione di avere la ninfa giusta e di non riuscire ad entrare in pesca perché è troppo pesante o troppo leggera. Non abbiamo tutti la prontezza e l’esperienza per trovare una soluzione al volo sul fiume, meglio pensarci a casa). Tutto questo, per ogni singolo modello di ninfa. E di modelli, come abbiamo detto, ce ne sono migliaia in circolazione. Ognuno dei quali, manco a dirlo, infallibile e irrinunciabile.

 

Il rischio vero, a voler seguire tutte le mode e le scoperte del momento, è di non riuscire più a fare i pochi passi che separano la nostra auto dal fiume, schiacciati a terra dal peso del gilet. Per cercare di risolvere la situazione abbiamo deciso, qui in redazione, di confrontarci liberamente e di indicare, ognuno di noi, le ninfe più redditizie per la stagione fredda. E’ una cosa che avevamo già fatto, in passato, con risultati più che soddisfacenti.  Per restringere la scelta, ci siamo posti altri due vincoli: ninfe da temolo (ovviamente) e di piccola taglia. I risultati di questo confronto sono abbastanza interessanti: molti modelli sono risultati simili se non identici, comunque intercambiabili. I mix più gettonati sono quelli che uniscono materiali naturali e sintetici assieme. Tutti abbiamo qualche modello classico al quale non rinunceremmo mai. La Pheasant Tail, anche nelle sue varianti, è di gran lunga la favorita. La pettirosso è la ninfa che ha creato più discussioni. Piace a tutti, ma c’è chi la considera una ninfa da inizio stagione da costruire su taglie grandi (di fatto, una March Brown appesantita) e chi la usa tutto l’anno anche nelle taglie più piccole. Comunque, ne abbiamo selezionate dodici e ve le presentiamo nelle prossime pagine. Consideratelo un canovaccio, un abbozzo di selezione suscettibile di integrazione e modifiche a vostro piacere. Un punto di partenza, in ogni caso.