ninfe in ceramica

Di Sandro Soldarini

Autore del libro "La ninfa - Tecniche moderne e artificiali (lo trovate qui)


Le ninfe in ceramica, oltre ad essere artificiali di grande efficacia, sono anche un  intramontabile classico della tradizione francese. I cugini d’oltralpe sono dei veri maestri nella tecnica della ninfa a vista e negli anni hanno messo a punto molti artificiali particolarmente brillanti, dedicati alle peculiarità di questo tipo di pesca. Insieme alla famosa serie Ato, alle innumerevoli ricette che sfruttano il potere attrattivo dello spot arancione, le ninfe in ceramica possono sicuramente vantare una originalità costruttiva unita ad una poliedrica capacità di cattura. La semplicità di assemblaggio è una delle caratteristiche più evidenti, alla quale segue l’impressionante capacità di affondamento (del resto sono costruite di solo piombo!) e, infine, la rassomiglianza con tutte quelle larve di cui i pesci sono ghiotti.  

La loro resa rimane eccellente sia pescando a vista che pescando "al filo", per dirla alla francese.

 

L’unico pensiero che deve occupare la mente del pescatore e che riveste una decisiva importanza è quello di costruirne o procurarsene nel maggior numero di taglie e, soprattutto, di pesi possibili..   

Il colore non è certamente fondamentale ma, per non sbagliare, meglio orientarsi verso tutte le tonalità del verde e del marrone, accentuandone il più possibile le sfumature. 

Come già accennato l’elemento base di queste mosche è il filo di piombo, quindi per calibrarne la pesantezza fino ad ottenere quella desiderata, basterà scegliere diametri diversi. Un consiglio: costruite diverse serie di mosche servendovi di ami della stessa dimensione, variando il diametro del piombo, in modo da avere sempre a disposizione il giusto artificiale, cioè quello di peso adeguato alla circostanza di pesca che dovrete fronteggiare. A questo punto sarebbe giustificato chiunque di voi si stesse chiedendo come mai chiamiamo questi artificiali mosche in ceramica. Il nome deriva dalla parte conclusiva del dressing, che prevede di rivestire il corpo in piombo con diversi strati di vernice per ceramica, per poi procedere alla sua cottura nel forno a 150 gradi per circa dieci minuti e, da ultimo, per donare una maggiore robustezza e brillantezza, smaltarlo con uno strato di colla epossidica. In commercio esistono molte vernici adatte allo scopo ma, a mio parere, la migliore è proprio quella francese della Pebeo.  

La mia personale dotazione di ninfe in ceramica comprende un range particolarmente ampio che va a coprire le taglie comprese tra un #22 ed un #14. Potrà sembrare esagerato, ma vi assicuro che le misure piccole, #18 - #22, sono quelle che non devono mai mancare, perché proprio le ninfe più minute sono quelle che ci faranno maggiormente apprezzare le notevoli capacità di affondamento.

 

Un ultima considerazione di carattere organizzativo: il montaggio prevede diversi passaggi di vernice e, dopo ogni mano, sono necessarie alcune ore perché la vernice si asciughi. Per accelerare e razionalizzare i tempi di assemblaggio vi consiglio di prepararvi prima tutti i corpi in piombo, per poi passare in serie alle varie fasi di verniciatura .

Dressing:

Amo: grub #14 - #22 Corpo: filo di piombo di diametro scelto in base al peso che si desidera raggiungere  Verniciatura: Pebeo Porcelline avorio come base, di colore a scelta negli strati successivi. Smaltatura: colla epossidica rapida                

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Estratto dell'articolo pubblicato sul n. 48 di S&M


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