Estratto dell'articolo pubblicato sul n. 64 di S&M

la versione di branko

Di Enrico Rossi      


Branko gasparin, branko killer, flyfishing, fly tying
Sul tavolo da lavoro di Branko regna un indescrivibile caos creativo

Ogni anno, in occasione dei miei soggiorni in Slovenia, non manco d’intrattenermi in compagnia di Branko Gašparin. Di solito vado a trovarlo assieme al nostro comune amico Lucijan Rejec, presidente della “Ribiška Družina Tolmin” e grande estimatore del suo vulcanico conterraneo. Dopo averci fatto accomodare nel giardino di Vila Noblesa, l’accogliente lodge di pesca che gestisce sulle colline retrostanti il lago di Most na Soči, Branko scende in cantina per poi riapparire con dell’ottimo vino e un vassoio stracolmo di prelibatezze locali. Dato il via alle libagioni con un primo brindisi, cui molti ne seguiranno, c’immergiamo per ore in una fitta e piacevole conversazione dominata dalla verve intellettuale di Lucjan e allietata dalla travolgente simpatia del nostro anfitrione. Parlando di Branko Gašparin, è inevitabile che il “personaggio” finisca per sopraffare l’uomo. Ma del resto Branko non è un uomo: è un monumento alla joie de vivre. Gourmet sopraffino, esperto sommelier e incorreggibile crapulone, la sua mole così maestosa è il frutto di decenni passati a coltivare i piaceri della vita col piglio gaudente e disinibito dell’epicureo di razza. La passione per la pesca a mosca lo accompagna fin da quando portava i calzoni corti, e lui l’ha sempre vissuta in modo totalizzante. Le pareti del suo lodge, ricoperte da un’impressionante collezione di trofei alieutici, sono la più lampante e tangibile testimonianza del talento di questo implacabile fuoriclasse del fly fishing, che per svariati lustri, prima di convertirsi alla filosofia del catch & release, ha fatto strage di fario e temoli oversize, marmorate da record e pantagrueliche rainbow

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Branko in compagnia di Lucijan Rejec

Nella sua lunga carriera di hôtelier ha accolto molte celebrità internazionali, e accompagnando i suoi ospiti a pesca ha contribuito a divulgare nel mondo la fama dei fiumi sloveni, di cui è uno dei più noti e autorevoli testimonial. L’arte in cui eccelle è la costruzione delle mosche artificiali: quando Branko si siede al morsetto, le sue mani da lottatore si trasformano in strumenti chirurgici, capaci di eseguire anche i passaggi più difficili con stupefacente velocità e rigorosa precisione. Il suo tavolo da lavoro è una replica in scala ridotta del caos universale, ma lui si trova perfettamente a suo agio in quel mare magnum di piume, pelli e filati, da cui il morsetto affiora come il periscopio di un sommergibile. Nel corso degli anni è salito sul podio delle più importanti gare di costruzione, eppure i suoi dressing non risentono affatto del gusto tromp-l’oeil di certo fly-tying iperrealista. Infatti Branko si è sempre disinteressato dell’estetica dei suoi artificiali, e sul piano stilistico non ha mai avuto un filo conduttore, se non quello dell’efficacia in pesca. Le sue mosche non sono fatte per stupire, ma per catturare. Agli occhi di temoli e trote, tutto ciò che esce dalle mani di quest’amabile istrione genera un effetto talmente convincente e armonioso da risultare pressoché irresistibile. Ma ora andiamo a sbirciare nelle fly-box di Branko per scoprire i dieci, fondamentali dressing che, a suo insindacabile avviso, sono in grado di coprire il novantanove per cento delle esigenze di pesca nelle acque slovene.

Le prime 5...

...e le altre


Branko's killer, il dressing

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Branko's killer

Branko’s Killer

 

Amo:                                     # 8/22 nero

Filo di montaggio:               Beige

Code:                                     Hackle di gallo blue spinner

Addome:                               Dubbing di pelo di lepre e sottopancia di coniglio bianco

Torace:                                  Pelo di lepre

Ali:                                        Ciuffo di antron rosa pallido

Hackle:                                 Collo di gallo blue spinner

 

 

                                                      Branko’s Killer è il passepartout ideale per affrontare in caccia i fiumi sloveni, come dimostrato dall’entusiastico gradimento che i pesci del Soča e dell’Idrijca, della Savinja e della Sava Bohinjka continuano a tributarle da oltre un decennio. Variando la taglia dell’amo in base al naturale presente, questa poliedrica parachute dai tenui riflessi rosati è in grado di risolvere un’infinità di situazioni. Il suo aspetto d’insieme, volutamente privo di elementi distintivi riconducibili a un’unica specie, si presta a imitare con sufficiente approssimazione tutte le effimere più diffuse in Slovenia.


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