emergente di mosca di maggio

Di Armando Quazzo

Autore del libro "Fly Tying - il grande libro del costruttore di mosche artificiali (lo trovate qui)

 

Fotografie di Armando Quazzo e Joaquin Herrero Vecino


Le trote non sempre si comportano nella maniera in cui vorremmo. Succede a volte che, anche in presenza di fenomenali schiuse, non bollino sulle sub immagini degli insetti appena emersi, ma preferiscano nutrirsi dell’insetto nella fase di emergente, quando cerca di liberarsi dal sacco pupale, distendere le ali e prepararsi alla sua più o meno breve vita emersa che lo vedrà accoppiarsi e concludere la sua carriera terrena come spent. Alcuni teorizzano che l’insetto in questo stadio sia una preda più facile da ghermire, altri che il boccone rappresentato dalla sub immagine assieme alla sua exuvia, se non altro per le maggiori dimensioni, sia più appetibile, altri ancora che l’imitazione di un’emergente sia particolarmente difficile da ottenere, ma, se ben riuscita, assicura un maggiore successo.  

 

A prescindere da chi abbia ragione, la cosa che colpisce è l’abilità di un essere dotato di un cervello delle dimensioni di un pisello secco nel surclassarci e nell’evitare le nostre mosche con la stessa destrezza con la quale un bambino di dieci anni schiva gli ostacoli del suo videogioco preferito.

Un pugno di ninfe di mosca di maggio (foto Joaquin Herrero Vecino)
Un pugno di ninfe di mosca di maggio (foto Joaquin Herrero Vecino)

Un caro amico francese – Charles Gaidy, grande pescatore, scrittore ed indiscusso artista – mi introdusse molti anni orsono ad un’imitazione di emergente della mosca di maggio che aveva ideato per ingannare le difficilissime trote del Gacka, un poderoso chalk stream che scorre nella ex Jugoslavia, noto per le sue trote giganti e per le schiuse di mosche di maggio e di sedge davvero enormi.

I molti amici che frequentavano le acque del Gacka riconoscevano l’estrema difficoltà della pesca in quel fiume. Iniziata la schiusa, le trote bollavano con costanza e determinazione, ma solo in pochissimi casi si riusciva ad agganciarle. La frustrazione era al massimo, specie se si pensa che molte delle trote superavano i due – tre chili e lo stato di impotenza che coglieva chi per alcune ore aveva effettuato migliaia di lanci infruttuosi era palpabile.

Una delle caratteristiche di queste beffarde trote era la scarsità di bolle lasciate sulla superficie, chiaro indizio del fatto che non avevano aspirato aria. 

Piume tinte con acido picrico
Piume tinte con acido picrico

Charles aguzzò l’intuito e, dopo diversi infruttuosi tentativi, perfezionò una mosca artificiale che sarebbe diventata davvero celebre. Si tratta di una voluminosa emergente della mosca di maggio che utilizza materiali semplici e naturali, davvero efficace sin dalle prime volte.

È costituita da alcune fibre prelevate dalle code del fagiano, un corpo di seta gialla rigata di marrone, un torace di dubbing marrone sormontato da fibre di anatra tinte giallo chiaro con dell’acido picrico ed un hackle di gallo o gallina marrone

L'emergente si sta avvicinando alla superficie per schiudere
L'emergente si sta avvicinando alla superficie per schiudere

Tecnica di pesca

 

La pesca dell’emergente è molto simile a quella effettuata con la mosca secca tradizionale: finale di diametro adeguato e lancio che permetta all’esca di entrare nella finestra di Snell del pesce con adeguato anticipo e senza dragaggi. L’assetto della mosca nell’acqua è il fattore determinante. Non è una mosca che debba galleggiare alta, quindi niente silicone o sali disidratanti: anche dopo aver catturato un pesce, sarà sufficiente risciacquare l’esca in acqua corrente ed asciugarla bene con dei falsi lanci (i vecchi pescatori nostalgici del bel tempo che fu, potrebbero consigliare un pezzo di amadou – un fungo saprofita che ha la proprietà di asciugare le mosche tipo CDC e di ridonare loro tutto splendore originario senza l’uso di prodotti chimici).

Questa emergente ha provato la sua efficacia in svariati altri luoghi. Ricordo un’estate di pesca sul famoso fiume austriaco Traun: alcune grosse trote iridee facevano letteralmente impazzire un buon numero di pescatori, raggruppandosi al fondo di una lunga lama subito a monte della briglia di una diga e nutrendosi di mosche di maggio trasportate dalla corrente. In questa situazione il lancio era lungo, il dragaggio difficilmente controllabile, ma soprattutto, le trote lasciavano poche bolle in superficie. Mi ricordai della lezione dell’amico Charles e, tornato in albergo, iniziai a costruire alcune delle sue geniali imitazioni, usando il materiale che riuscii a trovare, tingendo di giallo delle piume di anatra con un pennarello indelebile comperato in cartoleria.

Il giorno successivo, mi presentai all’appuntamento con le trote, munito delle emergenti che avevo costruito nella notte: il successo fu sorprendente sia perché riuscii a catturare un numero notevole di trote davvero eccellenti, sia perché fui costretto a passare buona parte della notte seguente a costruire mosche da dividere con i miei compagni che avevano assistito alla pesca miracolosa e mi avevano invitato a costruirne una buona scorta. 

L’emergente della mosca di maggio ha mietuto vittime pressoché dovunque, dimostrando la propria efficacia nell’imitare le mosche europee di Italia, Francia, Spagna ed Austria ed anche con le consorelle americane: le green drake.

 

Questo sistema di rappresentare le emergenti è utilizzabile anche per altri tipi di effimere: è sufficiente modificare taglie e colori per ottenere dei risultati soddisfacenti. Per le taglie più piccole si può sostituire la piuma di germano con la pernice.


Dressing

Amo: mosca secca 2 o 3X lungo Filo di montaggio: 8/0 marrone Code: fibre prelevate dalla coda di fagiano maschio  Corpo: floss gialla o giallo oliva Rigaggio: filo nero o marrone, poche spire Torace: dubbing marrone Collare: piuma del petto dell’anatra maschio tinta di giallo Hackle: gallo o gallina marrone Testa: filo di montaggio verniciata


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