Questo articolo è stato pubblicato sul n. 71 di Sedge & Mayfly

THE USUAL

Di Armando Quazzo

Autore del libro "Fly Tying - il grande libro del costruttore di mosche artificiali (lo trovate qui)

The Usual
The Usual

Chi ama semplicità ed efficacia non può non apprezzare la “Usual” (o “la solita”): una mosca costruita con amo, filo e un solo materiale, ovvero il pelo della zampa della lepre snowshoe. La Usual è stata generata dalla fervida mente di Fran Betters, costruttore tra i più talentuosi dell’intero firmamento amento americano e geniale innovatore dei metodi di montaggio delle mosche artificiali moderne: ha ideato anche le Haystack (mosca alla quale si sono ispirati Caucci e Nastasi per la Comparadun riportata nel loro celeberrimo testo “Hatches” che per molti versi fa ancora scuola) e le AuSable Wulff. Fran, scomparso pochi anni orsono, era una vera leggenda: adottato in tenera età dalla famiglia Betters è stato allevato a pane e pesca a mosca dal padre Victor, valente moschista e cacciatore. A seguito di un grave incidente automobilistico, il giovane Fran rimane immobilizzato al letto per alcuni mesi e gli viene pronosticata un’aspettativa di vita molto ridotta: spinto dagli incitamenti paterni e da un’invidiabile forza di volontà, si rimette in piedi e si reca giorno dopo giorno a pesca sulle rive dell’AuSable, sorretto da due stampelle. Come ebbe a dire egli stesso, la pesca gli fece trovare la forza per ritornare a fare le cose che sapeva fare, ovvero “andare a pesca, costruire canne e confezionare mosche”. La sua abilità nel costruire mosche artificiali (e nello specifico le mosche “tipiche” dell’area est degli Stati Uniti come Cahill, Hendrickson, Quill Gordon e Royal Coachman) è riconosciuta ovunque per la perfezione della realizzazione, così come è indubbia la genialità che traspare dalla Usual, vero capolavoro di sobrietà e funzionalità.

Ala, corpo e code della Usual sono realizzate con le fibre prelevate dalla zampa di lepre “scarpa da neve” o lepus americanus  per richiamare la classificazione scientifica. Questo leprottino, che arriva a pesare un paio di chili al massimo, ha un pelo corto e foltissimo che ricopre anche la punta e la pianta delle zampe e permette all'animale di non affondare nella neve durante l'inverno e di isolare termicamente le estremità. Questo pelo è particolarmente idrorepellente ed è disponibile in versione bianca (pelo invernale) e ruggine – grigio bruno se l’animale è prelevato in estate/autunno.

 

Fran Betters al tavolo di lavoro
Fran Betters al tavolo di lavoro

Il montaggio è ragionevolmente semplice e prevede la creazione di una coda abbastanza corta, la realizzazione di un’ala che si irradia a centoottanta gradi (molto simile in questo alle Haystack od alle Comparadun che utilizzano pelo di cervo) e di un corpo sempre realizzato in dubbing di pelo di zampa. Il risultato è una mosca forse non bella a vedersi, ma traslucida e con una silhouette che imita alla perfezione una subimago di effimera od una sua emergente, inoltre – grazie alle inimitabili caratteristiche di idrorepellenza di questo particolare pelo – galleggia davvero benissimo. La semplicità della costruzione non deve trarre in inganno, l’assemblaggio non può essere approssimativo e sono necessari alcuni accorgimenti per trarre il meglio da questa mosca.

In primo luogo il filo di montaggio deve essere ben cerato e di diametro adeguato, preferendo un 6/0 rispetto ai fili ben più sottili ai quali siamo abituati oggi, in quanto il maggiore diametro assicurerà una più agevole confezione del dubbing del corpo. Come colore, si può usare un tono neutro come un grigio o un beige, oppure – per chi volesse un approccio più filologico – direttamente un rosso/arancio fluorescente come quello della Usual utilizzata per illustrare la copertina del “Fly Fishing – Fly Tying and Pattern Guide”, scritto dallo stesso Fran Betters.

Come dubbing, si prenda il pelo corto che si trova alla base del ciuffo: code ed ala devono essere private del “fluff” che si trova vicino alla pelle dell’animale ed è proprio questo che si avrà cura di rimuovere ed utilizzare (i peli lunghi o “guard hair” per usare il termine tecnico, sono difficilmente utilizzabili se si tratta di dubbing). Non si cerchino sostituti alla zampa di lepre snowshoe perché le caratteristiche di questo specifico pelo non trovano eguali in altri materiali.

Con questi pochi e semplici accorgimenti, si potranno confezionare delle splendide Usual da usare in ogni acqua dove sia necessaria una versatile imitazione di effimera, ma anche in tutte quelle situazioni disperate in cui i pesci hanno già visto passare sulla loro testa ogni tipo di artificiale. La Usual, di solito, non sbaglia un colpo.

Come costruire The Usual


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