Estratto dell'articolo pubblicato sul n. 68 di S&M

extreme czech nymph

Di Sandro Soldarini

Autore del libro "La ninfa - Tecniche moderne e artificiali (lo trovate qui)


L'autore con una cattura
L'autore con una cattura

La siccità così lunga ed estenuante che ha caratterizzato quest’ultima estate, non poteva non incidere pesantemente sulle nostre battute di pesca. Sorvolando sugli enormi danni strutturali che un sistema eco-fluviale subisce in condizioni di siccità così pesanti, e volendo guardare solo alla pratica, tutti noi ci saremo resi conto che le uniche realistiche possibilità di cattura dei beneamati salmonidi, si riducevano a poche ore serali, quando le nostre prede mostravano finalmente una parvenza di attività.    

 

Non volendo arrendermi a questa imposizione (anche perché, quando, se non d’estate si gode appieno del refrigerio che offre una intera giornata sul fiume?), ho deciso di diversificare le mie attenzioni e mettere da parte trote e temoli, ormai stremati dal protrarsi di un clima impietoso, per concentrarmi nella ricerca dei grossi barbi europei. Le grandi acque del piano, quali quelle del Po e del basso corso del Sesia, accolgono interessanti spot, colonizzati in larga misura da questi interessanti ciprinidi. Il barbo europeo, rispetto a quello nostrano, è maggiormente prolifico e la sua spiccata aggressività, tanto che spesso non resta insensibile anche alle esche artificiali dedicate allo spinning,  concorre a renderlo una preda di sicuro valore.  

Quanto alla tecnica ideale con cui ingannarlo, potrei genericamente affermare che le caratteristiche dell’approccio a ninfa ben si adattano alla cattura di quasi tutte le specie presenti nelle nostre acque.

Pur suffragata dai fatti, questa è una nozione abbastanza semplicistica, mentre, se vogliamo dotarci di una regola complessiva, è più corretto affermare che il barbo, come qualsiasi altro tipo di pesce, potrebbe occasionalmente cadere vittima delle nostre insidie, ma la regolarità e la continuità delle catture deriva dall’individuazione di una tecnica mirata. 

Nel caso in esame, essendo il barbo pesce onnivoro e gregario che si nutre grufolando sul fondo in cerca di larve e ninfe, la ninfa ceca si impone come tecnica regina. Questa mia opinione trova conforto anche nel confronto con alcuni amici sudafricani, che dedicano molto tempo ad insidiare grossi barbel e yellowfish in acque del tutto simili a quelle italiane, praticando esclusivamente la ninfa. Ad essere sincero, poi, non mi sembra che la pesca del barbo a ninfa si differenzi macroscopicamente da quella al temolo. La verifica sul fiume avvalora ulteriormente le mie convinzioni: i risultati sono eccellenti sia per la generosità della taglia sia per la regolarità delle catture, tanto che la ricerca di questo potente e stimolante avversario, spesso insidiabile anche a vista nei bassi raschi di fondovalle, assorbe la maggior parte delle mie uscite di pesca estive.  

Tecnicamente, a riprova della similitudine con la pesca al temolo, l’azione ottimale si concretizza in  passate radenti al fondo, fili fini e meticolosità nell'effettuare le derive delle nostre ninfe.

In sintesi, servono precisione e concentrazione, requisiti che, almeno dal mio punto di vista, rendono più accattivante la battuta di pesca.  

Nella pratica, non volendo addentrarmi in tecnicismi esasperati, mi limito a rendervi disponibili alcune informazioni, frutto delle mie recenti esperienze estive, precisando che il barbo è insidiabile a ninfa per la maggior parte dell’anno. Ad esempio ho notato come le mangiate si concentrino sul finire della deriva, nel momento del naturale distacco delle ninfe dal fondale, e come, quindi, in questa fase sia indispensabile una particolare attenzione.

 

La mangiata avverrà sempre con un leggero stop del nostro indicatore, seguito da una abboccata decisa e violenta, alla quale dovremo rispondere con altrettanta tempestività, per conficcare la nostra insidia nelle carnose labbra del barbo.

Peeping Caddis montata jig
Peeping Caddis montata jig

La peeping caddis, nelle taglie #10 - # 12, è quasi imbattibile per efficacia, seguita, nelle stesse misure, dalle larve di tricottero di tricottero in spugna e catgut e dalle classiche czech nymph.

Il barbo è un pesce molto astuto, per insidiarlo con successo vi consiglio di non usare mai monofili superiori ad uno 0,16, meglio uno 0,14, e di far lavorare le ninfe radenti al fondo in modo molto naturale, diversamente verrebbero completamente ignorate.

 

Come attrezzature, la canna che utilizzate normalmente per pescare a ninfa, andrà più che bene: ad esempio, una classica 9'6-10ft coda 3-4, supportata da un mulinello con una discreta frizione, utile per preservare l’integrità del tippet e contrastare le lunghe fughe tipiche del barbo, farà al caso vostro. Tenete presente che la media delle catture è elevata, come elevate sono le taglie, con diversi esemplari medi tra i 50 e i 60 centimetri e punte di 70 centimetri, e pesi che possono raggiungere anche i tre chilogrammi. Pescare con un’attrezzatura ultra ligth, tipo una 9'6#2, è sicuramente emozionante ma altrettanto rischioso!

Per riconoscere gli spot migliori, cercate di individuare zone di acqua non troppo fonda (al massimo un metro) o eccessivamente veloce, focalizzando l’azione in prossimità di profonde buche e prismate. In alternativa, sul far della sera e durante i mesi più caldi, la vostra ricerca potrà fruttuosamente estendersi ai raschi molto bassi.

Non aspettatevi catture scontate e, quando riuscite nell'impresa, non abbandonate subito l'area alla ricerca di un nuovo spot: il barbo è un pesce gregario e se saprete mantenere alta la vostra concentrazione, non è raro, dopo svariate passate, mettere a segno altre catture proprio nello stesso punto. L'azione di pesca più strategica è quella a scendere, sfruttando la scarsa trasparenza tipica di queste acque che consente un sondaggio meticoloso di ogni zona reputata degna di attenzione.   

 

É una tecnica senza ombra di dubbio molto avvincente: se riusciremo a sopravvivere ai fastidiosi attacchi dei nugoli di moscerini che infestano le acque del piano, il barbo saprà ricompensarci ingaggiando combattimenti senza esclusione di colpi.  


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